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Occupabilità, uno studio sul contesto lavorativo italiano di cui è coautore Alessandro Lo Presti, socio SIPLO.

Lo studio condotto da Alessandro Lo Presti (socio SIPLO), Assunta De Rosa e Monica Zaharie ha preso in esame 263 italiani in cerca di lavoro, per la durata di quattro mesi.

Cominciamo col dire che il contesto italiano si colloca al terzo posto per tasso di disoccupazione subito dietro Grecia e Spagna (Eurostat 2019). Diversi studi dimostrano che la disoccupazione ha degli effetti negativi sulla condizione psico-fisica delle persone: depressione, ansia e distorsione della percezione del Sé, per citarne alcuni.

Al fine di diminuire le conseguenze negative della disoccupazione, gli autori, hanno analizzato il costrutto dell’Occupabilità, intesa come una risorsa personale che gli individui sviluppano nel corso della loro carriera e che può promuoverne il successo professionale. Questo costrutto include comportamenti e atteggiamenti inerenti al capitale umano e lo sviluppo professionale, il capitale sociale e le abilità di networking, l’identità e l’autogestione di carriera, nonché la capacità di fronteggiare adeguatamente diverse situazioni. Andiamo con ordine, parliamo dei suoi antecedenti.

Gli antecedenti sono dei fattori che combinati tra loro contribuiscono ad incrementare il costrutto, in questo caso l’Occupabilità. Sono stati divisi in Fattori Personali (che riguardano aspetti di personalità), Capitale Umano e Sviluppo Professionale (proattività e core self-evaluations) e Fattori Esterni (che dipendono invece dal contesto sociale e familiare). Ne consegue che rintracciando i giusti antecedenti ed intervenendo su di essi, ne gioverebbe l’intero costrutto, ecco cosa hanno scoperto Lo Presti, De Rosa e Zaharie:

  • Proattività (capacità di ricercare informazioni e situazioni)
  • Core Self-Evaluations (la percezione positiva di sé stessi e delle proprie abilità)
  • Livello Educativo

Questi tre fattori (personali) svolgono un ruolo cardine nel determinare il grado di Occupabilità. Altri fattori come: precedenti esperienze lavorative e supporto familiare (esterni) sembrano svolgere un ruolo minore.

Adesso spetta alle figure professionali come gli psicologi del lavoro intervenire nello specifico su questi fattori, aumentando la percezione di Occupabilità di un gruppo di persone sempre più ampio e svantaggiato. I progetti di intervento devono sviluppare programmi individuali su misura, focalizzati sull’assistere i disoccupati nell’adottare un approccio positivo e proattivo nella loro ricerca di un lavoro e incorporando un coaching che copra gli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali dell’Occupabilità.


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